15 gen La gestione degli NPL: nasce Legal ReKovery
Com’è noto a tutti gli amici e colleghi del settore bancario, vista l’ormai perdurante situazione di difficoltà economica (e forse, in alcuni casi, anche a causa di un’attività di credit management non del tutto efficace) il settore del recupero crediti finanziario e soprattutto bancario sta scivolando verso l’affido di posizioni altamente deteriorate, più volte ristrutturate o cedute.
Posto che il problema nasce, evidentemente, a monte, e per una serie di motivi ampiamente discussi che non mi pare il caso di rianalizzare qui, rimane il fatto che si tratta pur sempre di obbligazioni liberamente e legalmente contratte, le quali dovrebbero essere, pur con tutte le concessioni del caso, correttamente adempiute secondo le regole di cui al codice civile e prima ancora di comportamento sociale.
Si parla, beninteso e a scanso di equivoci con chi fa azioni di recupero credito “selvaggio”, di contratti veri, sottoscritti nelle forme previste dalla legge, regolarmente provati e del tipo c.d. “sinallagmatico“, cioè a obbligazioni corrispettive: ciascuna delle parti deve dare qualcosa, ma purtroppo in queste circostanze una delle due si è limitata a prendere senza restituire.
Ed è appena il caso di notare che, alla lunga (ma forse neppure troppo) le sofferenze del sistema vengono sostanzialmente ripianate dai clienti in bonis, i quali prima si limitavano a pagare fior di interessi e commissioni, ed oggi potrebbero essere chiamati a sforzi ben superiori (azzeramento di azioni e bail in tra gli altri strumenti).
Non vi è chi non veda, quindi, la necessità di procedere ad un’azione di recupero seria, professionale ed etica anche su queste tipologie di credito; il problema, casomai, si pone nel mantenere tali standard laddove il margine per il service di recupero per ogni singola pratica è risicato, le azioni da porre in essere sono molte e complicate e il numero di posizioni per giustificare l’investimento iniziale deve essere adeguato.
La risposta, secondo chi scrive, sta nel mettere a punto sistemi di lavorazione (processi, software, hardware) altamente perfezionati e industrializzati che sappiano coinvogere i molteplici e naturali partner, ovverosia agenzie di recupero, studi legali, collaboratori esterni, fornitori di informazioni, supporto agli ufficiali giudiziari.
Solo in questo modo si può dare vita ad un programma organico e professionale, capace di ottenere risultati e utili ma allo stesso tempo di mantenere elevati standard etici, in grado di riconoscere ed espungere dal sistema le pratiche che oggettivamente non vi devono stare (penso ad esempio ai cittadini vittime di truffa, usura o in accertato e conclamato stato di sovraindebitamento).
Per questo, con passione e competenza lo Studio ha accettato non solo di fare parte del progetto Legal ReKovery, ma di esserne altresì artefice e protagonista, scrivendo e testando parte delle procedure e formando tutti i partner coinvolti nel piano di lavoro per gli aspetti legali.
Oggi, dopo mesi di duro lavoro e prove sul campo, possiamo affermare che il cerchio è completo.
Per scaricare la brochure informativa in italiano cliccare su Legal ReKovery ITA
Avv. Domenico Balestra